Roma sparita

17 gennaio 2016

Il pizzardone a Roma sparita

Per chi non è di Roma la parola pizzardone risulta incomprensibile. Ma per i romani significa una cosa sola: vigile urbano. 
La parola deriva dalla pizzarda, un cappello a doppia punta, una davanti e l’altra dietro, che calzavano sulla testa i membri della polizia municipale romana verso la fine dell’ottocento.

La divisa ottocentesca, che prevedeva giubba di panno nero, larga cintura di cuoio verniciato, sciabola e stivaloni, è andata via via modificandosi nel tempo fino all’attuale uniforme, con camicia bianca e pantaloni neri.
E poichè quel cappello faceva pensare un po’ anche alla forma della fontana di piazza di Spagna, la cosiddetta "barcaccia", un altro antico ritornello diceva:
 “Fiore de uvaccia, li pizzardoni portano la treccia e in testa c’hanno messo la barcaccia!”.
guardia municipale  '800
Ogni città italiana chiama i vigili urbani con un termine caratteristico. Ecco quindi i ghisa per i milanesi, i civich per i torinesi, i cantunè per i genovesi e i tubo per i triestini. 
Anche  Giggi Zanazzo conosceva questa figura popolare nella sua Roma dei primi del '900.

Tanto che la figura del pizzardone ha ispirato la produzione di una commedia dal titolo Er pizzardone avvelito.

Ma il pizzardone romano si è fatto conoscere a livello internazione in quanto  ha ispirato pellicole cinematografiche ormai d'epoca,  come il regista Mauro Bolognini 
nel film del 1956 Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo con Peppino de Filippo, Gino Cervi e Aldo Fabrizi, ambientato proprio nel corpo dei Vigili Urbani romani
Anche se  il più famoso pizzardone di tutti resta Otello Celletti, ne" Il Vigile" interpretato nel 1960 da Alberto Sordi, solerte e preciso fino all’inverosimile tanto da multare per eccesso di velocità lo stesso sindaco della città interpretato sulla scena dal grande Vittorio De Sica.
1930-via nazionale
da Roma sparita
Un pò di storia 
Dalla fine dell’ 800 in poi  si diffonde  nei vari territori italiani il ricorso alle “Guardie Comunali”, dipendenti dai Sindaci ed inquadrate in Regolamenti Comunali. Sono  diversamente organizzate a seconda della realtà locale, e talora vengono demandati loro compiti anche diversi da quelli a cui siamo abituati a pensare. In diverse città, infatti, i Corpi di Guardie sono fuse con quelli dei Pompieri, mentre in realtà di tipo diverso assumono il ruolo di Guardie Campestri, per tutelare le proprietà agrarie dai furti e contrastare il bracconaggio. 
Soltanto nei primi anni del 1900 si hanno le prime testimonianze della denominazione di “Vigile Urbano”, un termine che gli stessi operatori usano con orgoglio perché considerato più rispondente ai propri compiti ed al proprio ruolo istituzionale. 
Nel 1948,nel momento della stesura della  Costituzione della Repubblica Italiana, la Polizia Locale trova poi un suo spazio, laddove l’art. 117  demanda alle Regioni la disciplina della polizia urbana e rurale.

A Roma, i Vigili Urbani, chiamati "pizzardoni", messe in cantina le "jeep" degli Alleati, procedono alla ricostruzione del Corpo, sciolto e sostituito, durante il periodo fascista, dai "Metropolitani", appartenenti alla P.S. - 
Nel corso dell'Anno Santo del'50, si meritano la stima della cittadinanza e la stampa nazionale li definisce "l'Armata della cortesia, maggiordomi della Città". 200 giornali americani della "catena" del New York Journal American pubblicano un ampio servizio sui compiti da essi svolti in occasione dell'Anno Santo ed ampio rilievo viene dato ai Vigili interpreti, istituiti per il grande evento giubilare.